Come ho smesso di essere un bambino obeso: un percorso fatto di errori, scoperte e tanta volontà di stare meglio.

Da bambino ero obeso.

Mi ricordo ancora quando entrai con mia mamma nel supermercato sotto casa e 2 ragazze mi dissero: “Ma come sei bello pacioccone e cicciottello, che tenero!”.

Avevo 8 anni, pesavo 70 kg ed ero alto 148 cm.

Mi ricordo ancora quando andavo a giocare con i miei amici a calcio, di nascosto, nel liceo sotto casa e dovevamo sempre scavalcare il cancello. Ecco, una volta hanno dovuto portarmi una scala perché non riuscivo più a uscire.

Però ero cicciottello e coccoloso, che bello… Come quando andavo al mare e mi prendevano in giro per le mie “tette a pera” (così le chiamavano). I ragazzi volevano toccarle e le ragazze mi invidiavano perché le avevo più grandi di loro. Ma vabbè, non importa, ero anche cicciotto e coccoloso. Durante le scuole elementari e medie ho sempre avuto addosso quello zaino carico più di 20 kg di grasso, insicurezze, prese in giro, vergogna per il mio corpo, paura di togliermi la maglietta al mare e scoprire le tette.

La pediatra mi diede una dieta rigida che mi fece perdere circa 5-6 kg, e dissi: “Wow, ma allora è possibile cambiare il corpo!”. Però la dieta era troppo severa, troppi sacrifici, una lotta continua contro la mente che mi diceva di ingozzarmi di pane e Nutella, di merendine, di Coca Cola, perché così mi sarei sentito meglio. E infatti dopo aver ascoltato la mente mi sentivo meglio, molto meglio, ma per pochi secondi!

Poi iniziavano i sensi di colpa che mi martellavano dentro. “Ma che hai fatto? Vedi che non ce la farai mai e rimarrai grasso per sempre. Sei debole. Non riesci a controllarti.”

Così, in un loop infinito, ripresi non solo i 6 kg persi ma il doppio. Ottimo risultato. Praticamente ho iniziato la dieta e adesso sono più grasso e più depresso di prima, ma che minchia di dieta è? Non riuscivo a capire perché il cervello mi remava sempre contro e il corpo non rispondeva al dimagrimento. Una lotta continua tra mente e corpo.

“Fare sport” uguale “dimagrire”? Non proprio…

Quando a circa 12 anni mi iscrissi a una scuola calcio, già dopo le prime settimane di allenamento vidi il mio corpo migliorare lentamente. Miracolo, sembrava un miracolo. Ma come? Non stavo neanche seguendo una dieta, che stregoneria è mai questa? Ma quindi basta correre qualche ora alla settimana per dimagrire? Finalmente ho trovato il segreto! È stata dura ma ce l’ho fatta. Ho risolto i miei problemi per sempre.

E invece no, qualcosa non andava. Era vero, il mio corpo stava cambiando, la bilancia segnava diversi chili in meno, ma com’è che ero tutto flaccido e non tonico come quelli pompati nelle pubblicità? Boh, non capivo. Come cavolo funziona il mio corpo? Perdo peso ma allo specchio faccio più schifo di prima, tutto molle con pelle cadente… mamma mia.

Allora iniziai a correre di più, molto di più, e mangiare di meno, molto meno, quasi digiuno… e wow! Persi 6 kg persi in una settimana! Ma che spettacolo, sono un grande! Ce l’ho fatta. Ecco trovata la formula segreta. E invece no. Dopo i veloci miglioramenti iniziali, il corpo non rispondeva più come prima e la perdita di peso divenne sempre più lenta, per poi bloccarsi del tutto.

Ma come? Sto mangiando sempre meno e correndo sempre di più e il peso si blocca? Ma come cavolo funziona sto corpo?! Boh, sarò io sbagliato, avrò qualche problemi genetico, non lo so. Mi arrendo… sono destinato a rimanere grasso, flaccido e con le tette! Vaffanculo, mi vado a fare un bel paninazzo con la Nutella così almeno mi sento meglio e crepo grasso ma felice!

Dieta e palestra, la mia prima vittoria

Ovviamente sono ingrassato, fino a farmi ancora più schifo di prima. Fino a quando, a marzo del 2018 (un mese molto ricorrente), all’età di quasi 17 anni, mi decisi a iscrivermi in palestra. Ricordo ancora lo spettacolo che mi si presentò davanti la prima volta che entrai: ragazzi pompatissimi, chi gridava per spingere pesi enormi, chi era stremato e non vedeva l’ora di andarsene, chi invece soffriva in silenzio e pensava “ma chi me l’ha fatto fare, ma andate a cagare voi e la prova costume”.

Dopo i primi giorni a fare gli esercizi assegnati dall’istruttore, mi sentivo tutto dolorante fino a non riuscire più a muovermi. Ma che è? Non doveva farmi stare meglio ‘sta palestra? Boh, non ci capisco più niente… Però mi misi di buona lena. Seguivo alla lettera il programma di allenamento e una dieta che mi ero studiato da solo, cercavo consigli sul famoso forum www.bodyweb.com, passavo giornate intere leggere discussioni infinite. Leggere, leggere, non ho idea di quante ore ho trascorso a leggere, affamato di qualsiasi informazione potesse tornarmi utile per cambiare il mio corpo.

Fatto sta che, dopo 3 mesi di duro allenamento e alimentazione studiata da me, persi 10 kg. Wow, che sensazione incredibile! La ricordo ancora come se fosse ieri. Mi sentivo invincibile, in controllo di tutto. Sentivo di avere il potere di cambiare le cose che non mi piacevano. Finalmente potevo realizzare il mio sogno di un corpo migliore.

Tra errori e passi falsi, finalmente la mia riscossa

Continuai ad allenarmi sempre più duramente, a mangiare sempre meglio, a studiare sempre di più il funzionamento del fisico e della mente, sui libri come su internet. A tal punto che… quell’anno fui bocciato in terzo liceo. Mi ero dedicato così tanto all’allenamento e all’alimentazione da aver trascurato tutto il resto. Fu davvero un’umiliazione. Non doveva più succedere. Dovevo essere sempre all’altezza di qualsiasi situazione. Sarà stato perché dimagrire mi aveva fatto prendere fiducia e coraggio, ma mi sentivo padrone del mio destino.

Nel mio massimo periodo di forma arrivai a circa 68 kg per 168 cm. In teoria il peso ideale doveva essere di 63 kg ma li compensavo con tanti muscoli, tanto da essere spesso accusato di doping. Ma che soddisfazione sentirsi dire cose del genere, quando sai di aver raggiunto il risultato solo con i tuoi sforzi, il tuo sacrificio, il tuo sudore.

Per i primi quattro anni credo di essermi preso solo un mese di pausa dalla palestra. C’ero sempre, puntuale, pronto a dare il massimo. Focalizzato sul mio obiettivo di avere gli addominali e il petto scolpito, finalmente, senza quelle “tette a pera”. Tra diete e integratori, in quegli anni credo di aver testato di tutto. Andavo a caccia di qualsiasi “scorciatoia naturale” che mi aiutasse a velocizzare i risultati con il minimo sforzo.

Questo concetto di “massimo risultato e minimo sforzo” è un pensiero fisso. Non riesco a fare a meno di cercare strategie e trucchi per gestire la mente e il corpo. I luoghi comuni e i falsi miti sulla palestra li ho seguiti tutti. Ho commesso tutti gli errori possibili e immaginabili, pur di raggiungere il mio obiettivo. È stata una storia di alti e bassi. Dovevo lottare di continuo contro la mente che mi suggeriva di restare sdraiato sul divano a mangiare schifezze. Finché, con il passare degli anni, la mia normalità è diventata proprio l’alimentazione sana e l’allenamento con i pesi.

Dovevo mangiare bene e allenarmi per sentirmi meglio, per sentirmi vivo. Mi bastava saltare qualche giornata di palestra per farmi sentire a pezzi, fuori forma, flaccido, depresso. Mangiare sano e allenarmi, invece, mi dava l’energia e la carica per raggiungere tutti i miei obiettivi.

“Corpore sano in mens sana”

Dopo tutti questi anni ad approfondire l’alimentazione, la crescita personale e le strategie per raggiungere il benessere fisico e mentale, ho imparato che la frase “mens sana in corpore sano” è vera, ma è vero anche il suo opposto: “corpore sano in mens sano”. Il corpo influenza la mente così come la mente influenza il corpo, è tutto collegato.

Non ci sono segreti, le strategie sono semplici ma non facili. Che vuol dire? Vuol dire che in teoria sai benissimo come si dimagrisce, il problema però è applicare davvero questi principi, tutti i giorni, senza tornare alle vecchie abitudini. Senza prenderlo come un sacrificio ma come uno stile di vita naturale, che viene spontaneo. Lo ripeto: non è stato per niente facile e non lo è nemmeno oggi, a distanza di tanti anni. Mi trovo ancora a lottare contro la mia mente e cercare le strategie giuste per la mia situazione.

A parole potrà sembrare bello, il problema è la pratica. Come quando si parte tutti euforici, con la voglia di spaccare il mondo e perdere 20 kg in un mese. Non c’è cosa più sbagliata di quella “falsa” euforia: perché quella finirà, te l’assicuro.  E finirà presto, quando dovrai svegliarti al mattino ancora rincoglionito e trascinarti in palestra, anche se la tua mente cerca di convincerti a restare a letto. Oppure quando uscirai per un aperitivo e dovrai resistere alle tentazioni, soprattutto se inizi a vedere tutto bianco o nero. Cosa vuol dire? Che magari sgarri mangiando un biscotto, ma a quel punto pensi: “Vabbè, tanto vale finirmi tutto il pacco, ormai la dieta è andata a farsi fottere”.

Dov’è la tua euforia adesso? Esatto, non c’è. È qui che ci vuole forza di volontà, ci vuole un’analisi del tuo vero “perché?”, un’analisi delle abitudini ecc.

Sia chiaro, non sono laureato né in medicina né in nutrizione. Certo, sono certificato come personal trainer, ma è un pezzo di carta che non vale niente. Il vero valore sta nell’aver vissuto a pieno ogni singolo errore e aver cercato in tutti i modi una soluzione, fino a trovarla. Ancora oggi continuo nella mia ricerca, consapevole del fatto che non finirà mai.

 

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