CHISONO
Vincenzo Tassone
“L’essenza della grandezza consiste nella capacità di scegliere la propria personale realizzazione in circostanze nelle quali altri scelgono la follia.”
– Vayne Dyer
Io ho scelto di dimagrire quando ero un ragazzino obeso.
Ho scelto di vivere e non semplicemente sopravvivere dopo un terribile incidente.
Ho scelto di mettere in moto la mia mente quando parte del mio corpo era bloccato.
Un ex bambino obeso
Questo sono io all’età di 8 anni, 70 chili per 148 cm di altezza. “I bambini in carne sono simpatici, ispirano tenerezza…” mi dicevano. Non la pensavano così i miei compagni di scuola. Per anni mi sono sentito rifiutato, allontanato e perfino bullizzato dai miei coetanei. Loro giocavano a pallone, giravano in bici, uscivano con le ragazze… Io no.
Io ero intrappolato in un corpo che mi impediva di vivere una vita “normale”.
All’età di 17 anni decisi di dimagrire. Mi iscrissi in palestra e parallelamente, iniziai a leggere libri che parlavano di alimentazione e di benessere. Ero così determinato a dare una svolta alla mia vita che in poco tempo riuscii a perdere peso e ad acquisire una forma fisica sorprendente.

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L'allenamento mentale
Ma presto capii che l’allenamento più importante da fare era quello mentale.
In terza liceo fui bocciato. Fu un duro colpo alla mia autostima che, grazie all’allenamento, si stava rafforzando. Quel fallimento avrebbe potuto abbattermi. Avrei potuto affogare la delusione in barattoli di Nutella o bomboloni alla crema e recuperare i chili persi. Invece, proprio grazie a quel fallimento qualcosa è scattato dentro di me. È iniziato il mio percorso di crescita personale. Ho iniziato a studiare come funziona la mente, come apprende, come decide, e anche come si inganna… Il libro più illuminante che ho letto è “Le vostre zone erronee” di Vayne Dyer.
Ho letto le biografie delle persone di successo e ho cercato di capire le loro strategie. Da quel momento ho sempre cercato le risposte per migliorare ogni area della mia vita: salute, emozioni, relazioni, denaro.
Dopo il liceo mi iscrissi alla facoltà di scienze della nutrizione, perché volevo aiutare altre persone a raggiungere gli obiettivi che avevo raggiunto anche io attraverso una corretta alimentazione. Ma il mio percorso universitario fu interrotto bruscamente dall’evento più doloroso della mia vita: la morte di mio padre. Era il 21 gennaio del 2013.
Mi rimboccai le maniche e iniziai a lavorare come cameriere, come bagnino e poi decisi di entrare nell’esercito. Ma presto capii che la carriera militare non faceva per me. Sentivo ancora forte il desiderio di aiutare le persone a tornare in forma e a stare meglio. Così lasciai l’esercito e nel 2015 ottenni la cerficazione Certified Fitness Trainer ISSA riconosciuta a livello internazionale.
La lettura delle storie di imprenditori di successo mi avevano così ispirato che non mi accontentai di fare il personal trainer in una palestra. Cercai di avviare un business online. Era tutto pronto: partita iva, sito internet, ebook, sistema di digital marketing… ma il mio sogno di schiantò ancora prima di partire.
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Il sogno spezzato da un incidente
Era il 20 marzo 2016: andai ad una festa con amici. Sulla via di ritorno mi addormentai. A pochi passi dalla mia abitazione, l’auto guidata da un amico, andò a sbattere contro un cancello. (Se ci fosse stato un muro o un’altra auto saremmo tutti morti). I miei amici uscirono subito dall’auto, io invece… “non ci riesco – dicevo – non sento le gambe” .
Quel sabato pomeriggio ero in palestra e sollevavo 180 kg, poche ore dopo ero bloccato in un letto d’ospedale. Per 5 ore non ho più sentito le gambe, sentivo solo una grande paura. Dopo due mesi di degenza in ospedale uscii con 2 barre in titanio, una serie di problemi fisici con cui devo convivere e una sentenza: non puoi fare il personal trainer. Questo mi fece sprofondare in uno stato di depressione, da cui cercai di risalire con la psicoterapia e gli antidepressivi.
Il beneficio che derivavo degli antidepressivi era la perdita delle emozioni negative. Ma il prezzo da pagare era la perdita di tutte le emozioni, anche quelle positive. Non provavo più nulla. Ero come in una campana di vetro. Ero sopravvissuto all’incidente ma non stavo vivendo.
Ma io volevo tornare a vivere, volevo tornare a provare delle emozioni, tutte le emozioni, quelle positive e quelle negative. Così sospesi gli antidepressivi, misi di nuovo in moto la mia mente e seguii l’insegnamento di Vayne Dyer:
“Premessa maggiore: Io posso controllare i miei pensieri. Premessa minore: I miei stati d’animo discendono dai miei pensieri. Conclusione: Io posso controllare i miei stati d’animo.”
La mia nuova vita
Sono passati più di quattro anni dall’incidente. A volte mi capita di incontrare vecchi amici e molti sono sopresi dal mio stato di salute e forma fisica. Oggi non nascondo che è dura: il corpo non risponde agli stimoli come prima. L’unica cosa su cui ho il controllo totale è la mente.
Oggi, più che mai, mi prendo cura del mio corpo: seguo un regime alimentare salutare, assumo integratori insieme a farmaci specifici, mi alleno con i pesi secondo le mie possibilità. Moltissime persone non credevano possibile un simile recupero.
E a chi mi chiede come ci sono riuscito e dove trovo la mia energia io rispondo che tutto questo lo devo all’allenamento e alla corretta alimentazione, del mio corpo, come della mente.
Dopo anni di studio e di pratica oggi voglio condividere la mia esperienza con altre persone perché i sogni non si spengono, cambiano solo forma.